Lettera Gazzetta sulle polveri sottili e inceneritore #noinceneritore
CON LA CARTIERA LE POLVERI RADDOPPIANO!
Mantova permane nel gruppo di testa della classifica delle città con il maggior inquinamento da polveri sottili, come rileva ancora una volta la Gazzetta. La Provincia di Mantova ha approvato nel giugno scorso la modifica “non sostanziale” dell’ex Cartiera Burgo, dribblando le procedure di Valutazione di impatto ambientale (Via) e di Autorizzazione di impatto ambientale (Aia). Per questo abbiamo fatto ricorso al Tar. Ricordo che in ottobre 2015 Zago, proprietario della cartiera, inviò all’architetto Leoni della Provincia una relazione sulle modifiche che sarebbero state apportate all’impianto (revamping) sostenendo che le emissioni sarebbero migliorate rispetto all’impianto esistente e quindi, dato che la modifica non poteva considerarsi sostanziale, non era necessario sottoporre il nuovo impianto alle procedure di Via e di Aia, che sono le procedure che permettono di valutare: a) l’impatto sull’ambiente di un impianto (Via); b) se sono applicate le miglior tecnologie disponibili (Bat) che permettono abbassare gli impatti sull’ambiente dei grandi impianti in maniera più restrittiva rispetto dalle norme vigenti (Aia). Un mese dopo Leoni, come se fosse un paso doble e senza alcun approfondimento tecnico, rispose che prendeva atto della relazione, visto che era firmata da tecnici abilitati, quindi accettava la tesi di Zago: la nuova cartiera non sarebbe stata sottoposta né a Via né ad Aia, in quanto gli impatti sull’ambiente sarebbero diminuiti rispetto a quelli dell’impianto precedente. Abbiamo già osservato che la portata dei fumi emessi dall’inceneritore, triplicando il potere calorifico dei rifiuti e mantenendo la stessa quantità, sarebbe certamente triplicata e che, con le concentrazioni di inquinanti dichiarate per il nuovo impianto, la quantità di inquinanti sarebbe stata maggiore. Consideriamo ora le emissioni di polveri della cartiera vista come impianto in sè: l’Aia del 2014 per il vecchio impianto elencava le portate dei punti di emissione (p,42), che in totale erano 313.800 normal metri cubi ora (Nmc/h) con un limite per le di polveri (PTS) di 10 mg/nmc, il che comportava un’emissione di 26,36 tonnellate annue (t/a) di polveri, considerando 8400 ore/anno di funzionamento. La relazione prodotta da Zago dichiarava le polveri emesse sarebbero state 33,42 t/a il che significa che avrebbero superato di 7 t/a quelle precedentemente autorizzate, il che è un’enormità, se si tiene presente che le emissioni previste per il nuovo inceneritore sono di 3,79 t/a, circa metà. Per i polmoni dei mantovani, il confronto non va fatto però con l’autorizzazione precedente, ma con le emissioni effettive della Cartiera Burgo, ovviamente quando funzionava. Dalla dichiarazione ambientale certificata (EMAS 2012) della Burgo si rileva che negli anni 2010-2012 le concentrazioni di polveri emesse vanno da 0,66 a 8,8 mg/Nmc. La media non è dichiarata ma, considerando una media già alta di 6 mg/Nmc, le emissioni effettive di polveri risultano di 15,18 t/a, anche supponendo che la Burgo funzionasse al 100%. In sintesi, la cartiera emetterà 33,42 t/a di polveri, contro le 15,18 (calcolate per eccesso) della Burgo: in pratica la quantità di polveri emesse raddoppierà e sarà come se entrassero in funzione altri quattro inceneritori. Però ci hanno assicurato che le emissioni non aumenteranno e che non c’è bisogno di Via e Aia. Noi ci siamo rivolti al Tar, ma credo che la questione competa anche alla Procura.