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Sulla salute le regole vanno rispettate

 

Riprendiamo e rispondiamo alla lettera del signor Levoni, apparsa sulla Gazzetta di Mantova del 5 agosto, dall’ultima frase: “Siamo nel 2016 e non più ai primi del ‘900..”, appunto, signor Levoni, siamo nel 2016 non nel secolo scorso e l’industria deve attenersi alle normative vigenti previste per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini e la politica dovrebbe sempre adoperarsi per questo diventando una bandiera non sventolandola. Ormai l’inquinamento, nella nostra città, è talmente elevato che le valutazioni di carattere ambientale e sanitario si rendono estremamente ed improrogabilmente necessarie, ricordiamo a mero titolo esemplificativo l’inquinamento e le morti prodotte da Montedison nella nostra città e da altre industrie, per il quale tutti noi e le generazioni future ne pagheremo le ulteriori conseguenze per decenni. A breve avremo enormi problemi d’inquinamento nei nostri laghi, anche se tale notizia non trova eco e considerazione, in quanto il terreno che li circonda, essendo essenzialmente di riporto consente e favorisce il passaggio di tutti gli inquinanti delle “meravigliose” industrie del secolo scorso, che stanno inesorabilmente raggiungendo falde e acque circostanti, tra cui il mercurio, poi ci diranno, come già accaduto in passato, che la presenza di tale agente inquinante nei laghi è dovuto al brutto vizio dei mantovani di gettare i termometri nel lago. Quanto poi all’impiantare nuove industrie concedendo tutto, ricatti compresi, (se posso incenerire assumo, altrimenti me ne vado..) ad un imprenditore che promette posti di lavoro con il pallottoliere, ecco, sig. Levoni, questo è un oggetto dei primi del ’900! L’industria, oggi produce ricchezza nel momento in cui si accorda, si insedia e si integra nell’ambiente che la circonda, adoperando tutto ciò che la moderna tecnologia mette a disposizione, a salvaguardia dello stesso e della salute dei cittadini, a meno che l’obiettivo principale non sia quello, nel caso specifico, di incenerire tutto quanto viene prodotto dagli altri stabilimenti del Gruppo portando ulteriore inquinamento e traffico (circa 200 camion al giorno) in un’area già fortemente penalizzata e sofferente. Infine, visto che nella sua lettera, parla di regole chiare e precise, le ribadiamo volentieri che quelle ci sono, è che forse si spende spesso troppo tempo per impararle talmente bene in modo da infrangerle nel modo giusto.

Comitato Quartiere Rabin

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