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Nostra lettera di oggi sulla Gazzetta

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IL CASO
SIAMO CONTRO
L’INCENERITORE
NON LA CARTIERA
Leggiamo con tenerezza la lettera dell’etologo Giovanni Carra che, dando tutto per scontato, sosteneva il sindaco quando faceva comodo, nonostante quest’ultimo nel corso dei numerosi incontri avvenuti nel 2016 avesse comunque sostenuto quanto nelle ultime interviste dichiarato. Eravamo presenti il 16 luglio 2016, quando nel corso della prima manifestazione “no inceneritore”, ricevuti dal sindaco, lo stesso disse che “non si sarebbe fatto tirare la giacca da nessuno, né dai comitati ambientalisti, né tantomeno dai sindacati riservandosi di valutare o meno il ricorso al Tar” cosa che poi ha fatto in qualità di responsabile della salute dei propri cittadini, Carra compreso. Ogni tanto varrebbe la pena di fermarsi a pensare, ricordando ciò che abbiamo sempre detto, ossia che siamo contro l’inceneritore, non contro la riapertura della cartiera e la manifestazione del 18 marzo va in questo senso, quindi finiamola con inutili e vaghe insinuazioni. Carra si riferisce spesso ai “maschi alfa”, tuttavia nel mondo animale si parla anche di “maschi beta”, di “maschi intermedi” e di “maschi omega”. Ci soffermeremo sui primi due, tralasciando i “maschi omega” maggiormente predisposti a scodinzolii e a sottomissioni di genere, ai quali certamente non apparteniamo; i beta sono quelli deputati a mantenere le regole e a garantire la sicurezza, a mettere ordine quando nasce qualche conflitto e a proteggere il territorio; i beta sono davvero molto diffusi e, sulla base delle etologiche dichiarazioni di Carra, riteniamo di far parte di questo gruppo; quanto al periodo degli amori, certamente l’amore e la tutela per l’ambiente che ci circonda dura tutto l’anno a prescindere dalla tipologia di “maschio” e come comitati si sta lavorando in più direzioni; prova ne è il recente convegno degli amici del Dap con i quali si cercano soluzioni anche alle attuali fonti d’inquinamento lasciando la porta aperta a tutti nel proporre soluzioni, progetti o quello di Ambiente e Sviluppo dove sono stati trattati e spiegati adeguatamente i temi oggetto dell’attuale contenzioso.Poi ci sono i “maschi intermedi” che sono difficili da individuare poiché l’ecletticità di questo ruolo li rende spesso anche ingannevoli: in linea di massima, osservando un gruppo di tali soggetti, possiamo considerare “intermedio” quello che sembra più interessato ad imparare dagli alpha e dai beta, probabilmente i “maschi intermedi” sono i più diffusi in assoluto, anche se ci vuole più tempo per capire che ruolo hanno all’interno del branco come nel caso specifico.Antropologia ed etologia a parte, va ricordato a Carra che quanto richiesto a dicembre da Ats a Progest relativamente alle emissioni, ad oggi non è ancora pervenuto da quest’ultima: per quale recondito motivo? Perché Zago che in più di un’intervista ha dichiarato disponibilità al dialogo, non si è mai presentato a un incontro con i cittadini, saltando ultimamente anche uno organizzato da Cisl? Perché non si usano, come riferisce lo stesso Carra, le “moderne tecnologie” per recuperare il pulper così come avviene in altre cartiere nella Lucchesia, dal quale si creano prodotti in plastica, nonché reali, non immaginari e soprattutto ulteriori posti di lavoro, anziché incenerirlo facendo respirare ai Mantovani diossine e Pcb? Cosa significa poi dire che “le emissioni autorizzate non hanno la targa”, che qui a Mantova possiamo bruciare di tutto e a prescindere dalla provenienza? Qualcuno continua a parlare di 500 dipendenti, indotto compreso (del quale, è opportuno ricordare, fanno parte aziende già collaboranti con il gruppo e non necessariamente acquisite su Mantova) quando in 22 stabilimenti esistenti vi è un totale di 1.000 dipendenti (47 per stabilimento, impiegati compresi), poiché la matematica non è un’opinione, solo a Mantova, Pro Gest assumerebbe l’equivalente della metà del personale presente oggi negli attuali stabilimenti? Quanto alla festa del Kippur, rammentiamo a Carra che la festa ebraica si celebra, per il 2017, il 29 e 30 settembre non il 18 marzo, relativamente poi al branco e al lupo, al quale spesso in etologia si fa riferimento, a Carra ricordiamo che il lupo in vesti di agnello è meno pericoloso che l’agnello o presunto tale in qualunque altra veste che lo faccia apparire qualcosa di più d’un agnello.

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