Dopo le esternazioni di Zago riportate dalla Gazzetta di oggi, ecco le risposte punto su punto alle stesse del Sergio Ciliegi..
22 MARZO 2017 COMUNICATO STAMPA DEL GRUPPO PRO-GEST,
“Non siamo affatto sorpresi dei loro commenti e dichiarazioni. Quando
si ha una posizione preconcetta, ogni pretesto è buono per dire
“NO” e rispedire al mittente ogni possibile soluzione
conciliativa e costruttiva. Chi ha a cuore il bene e lo sviluppo
sostenibile di Mantova dovrebbe prendere le distanze da questi
atteggiamenti, spesso portati alle estreme conseguenze pur di assicurarsi
visibilità. Certamente, se venissero ritirati i ricorsi, l’ing. Rabitti non avrebbe
modo di svolgere il suo compito di “super consulente” cercando
fama e lavoro per i prossimi incarichi da parte delle Procure italiane e
magari vendere alcune copie in più del suo libro sulla diossina. Quanto agli esposti, chiunque è libero di presentarli ma se ne assume tutte
le responsabilità sia di natura civile che penale. Riteniamo invece
inaccettabile che si insinui spudoratamente il dubbio che ci sia stato uno
scambio di “favori” tra la Cartiera e l’arch. Leoni. Questo tipo di atteggiamento, basato sul demolire l’autorevolezza degli
enti preposti, spargendo dubbi in maniera indiscriminata, finirà per
danneggiare tutti, in primis i cittadini di Mantova. Dove andremo con
questo logica del sospetto? Qualcuno avrà sempre il pretesto di insinuare il dubbio dell’intervento
dei “poteri forti” per assecondare la posizione che non
condivide. Non accettiamo lezioni di onestà da Sergio Ciliegi e Paolo
Rabitti, che si ergono a unici detentori della verità e del discrimine tra
bene e male. Emblematiche sono le parole dell’ing. Rabitti a proposito
dell’eventualità da parte della cartiera di procedere ad una VIA
volontaria/confermativa: “ci auguriamo che le valutazioni siano
affidate a un ente indipendente”. Le competenze in materia ambientale sono stabilite dalla legge italiana.
Certamente non spetta all’ing. Rabitti individuare l’ente
indipendente che più gli aggrada. Riteniamo di aver dato un importante
prova di trasparenza nell’annunciare la disponibilità a sottoporre il
progetto a VIA volontaria, sebbene non prevista. Prima i comitati chiedevano a gran voce la VIA sostenendo che non saremmo
mai stati disponibili a valutarla. Anche questo non basta più, ora
vorrebbero che rinunciassimo anche all’AIA rilasciata. Perché mai Pro-Gest dovrebbe rinunciare ad una AIA assolutamente legittima?
La cittadinanza, che continua a dichiararsi favorevole alla riapertura
della cartiera, è stata informata che il ritiro dell’AIA
significherebbe interrompere per almeno un anno tutti i lavori di
ristrutturazione in corso mettendo a repentaglio l’investimento? Il gesto annunciato dalla nostra azienda vuole essere una dimostrazione di
serietà e di rispetto per la città ed i suoi cittadini. Ora tocca alle
Istituzioni e ai Comitati fare la loro parte. La disponibilità
conciliativa non può essere a senso unico. Nessuna amministrazione ci ha più contattato per sederci ad un tavolo delle
trattative e a questo punto ci si chiede se vi sia da parte delle
istituzioni un reale interesse a trovare una soluzione per il bene della
città o se si preferisca affidarsi ai Tribunali limitandosi ad assecondare
l’opinione pubblica. Tutto ciò ci scoraggia sempre più”.
Egregi signori Zago> Quando si ha una posizione preconcetta, ogni pretesto è buono per dire
“NO” e rispedire al mittente ogni possibile soluzione
conciliativa e costruttiva. Le posizione preconcette sono quelle non fondate sulla conoscenza e sullo
studio dell’argomento. Io, prima di parlare e proporre il ricorso al Tar, e prima di presentare
l’esposto alla magistratura, ho studiato, direi radiografato, la
documentazione di cui trattasi e l’ho confrontata con la norma. A voi non sta bene? Comprensibile e legittimo, e bene avete fatto a
resistere al Tar: io al vostro posto avrei fatto lo stesso. Ma non posso non aggiungere che ‘posizione preconcetta’ e ‘pretesti’ li
rinvengo nel vostro comunicato, posto che non vedo argomentazioni
oggettive a supporto, tipo, ad esempio: Ciliegi scrive questo e noi, in
base a quest’altro, diciamo che ha torto – quindi legittime posizioni a
confronto. Non mi dilungo su questo perché sono certo che non vi sfugga.
“Riteniamo invece inaccettabile che si insinui spudoratamente il dubbio
che ci sia stato uno scambio di “favori” tra la Cartiera e
l’arch. Leoni.”
Io questo non l’ho mai detto, quindi mi limito a prendere atto della
excusatio non petita> Non accettiamo lezioni di onestà da Sergio Ciliegi e Paolo Rabitti,
che si ergono a unici detentori della verità e del discrimine tra bene e
male. Io non ho mai messo in dubbio la vostra onestà. Anzi, in più sedi, compresa
la stampa, ho detto che secondo me siete stati mal consigliati. E in più di una occasione, in sede di incontri tra comitati – l’ultima ieri
sera 21 marzo – ho detto che la prima vittima dell’imprudenza – ché così a
me è parsa – della autorità competente al rilascio dell’Aia sia stata
proprio la vostra azienda. Questo per dire, e non è la prima volta, che se vi fosse stato saggiamente
suggerito di sottoporre il vostro progetto a Via, a quest’ora sarebbe
tutto concluso, e forse tutti – in primis i cittadini che hanno dovuto
sborsare denaro proprio per fare il ricorso – voi compresi, ne sarebbero
usciti almeno convinti, se non proprio soddisfatti. Ieri sera, al Tg di telemantova, l’assessore regionale Claudio Fava,
persona molto schietta e che io apprezzo, ha detto una cosa semplice: se
si fosse fatta la Via subito questo caos ce lo saremmo risparmiato.> eventualità da parte della cartiera di procedere ad una VIA
volontaria/confermativa Sulla VIA volontaria/confermativa confesso di trovarmi impreparato, ma sono
ben disposto ad apprendere.
Al momento io sono fermo qui: Decreto legislativo 152/2006 altrimenti detto Testo unico ambientale Art 5. Definizioni 1. Ai fini del presente decreto si intende per: (comma così modificato dall’art. 1 del d.lgs. n. 46 del 2014) a) omissis b) valutazione ambientale dei progetti, nel seguito valutazione
d’impatto ambientale, di seguito VIA: il procedimento mediante il
quale vengono PREVENTIVAMENTE individuati gli effetti sull’ambiente di
un progetto, secondo le disposizioni di cui al titolo III della seconda
parte del presente decreto, ai fini dell’individuazione delle
soluzioni più idonee al perseguimento degli obiettivi di cui
all’articolo 4, commi 3 e 4, lettera b); Art 26 Decisione. Comma 5. Il provvedimento contiene le condizioni per la realizzazione,
esercizio e dismissione dei progetti, nonché quelle relative ad eventuali
malfunzionamenti. IN NESSUN CASO PUÒ FARSI LUOGO ALL’INIZIO DEI LAVORI
SENZA CHE SIA INTERVENUTO IL PROVVEDIMENTO DI VALUTAZIONE DELL’IMPATTO
AMBIENTALE. [il maiuscolo è mio]> Perché mai Pro-Gest dovrebbe rinunciare ad una AIA assolutamente
legittima? Legittima anche la vostra domanda; ma se sia o meno legittima l’AIA a
questo punto compete al Tar stabilirlo. > La cittadinanza, che continua a dichiararsi favorevole alla riapertura
della cartiera, è stata informata che il ritiro dell’AIA
significherebbe interrompere per almeno un anno tutti i lavori di
ristrutturazione in corso mettendo a repentaglio l’investimento? Concordo sul fatto che il ritiro dell’Aia potrebbe comportare quello che
voi paventate. Ma avete esplorato la possibilità amministrativa di rinunciare
all’inceneritore senza rinunciare all’Aia? SE FOSTE DISPOSTI A RINUNCIARE ALL’INCENERITORE LA COSA NON E’ IMPOSSIBILE:
non sta a me suggerire come, ma se ci fosse la volontà sono convinto che
la procedura si potrebbe trovare.