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Gazzetta di oggi su incontro a San Giorgio

Articolo sulla Gazzetta di oggi in merito all’incontro tenutosi mercoledì sera presso la sala civica del Comune di San Giorgio, per il quale sono opportune alcune doverose precisazioni:
1) Pro-gest qualunque sarà il giudizio del Tar, che per quanto ci riguarda non ci intimorisce affatto, dovrà comunque rifare AIA entro la fine del 2018 adeguandosi perciò comunque a quanto è oggi oggetto di discussione al Tar..;
2) l’AIA su cui si basa tutto l’impianto è incompleta e, “autoridursi” emissioni e produzione (senza alcuna logica imprenditoriale..) con l’unico scopo di evitare il pronunciamento del Tar per poi richiederne “adeguamento” ovviamente senza rispettare l’attuale legislazione in materia, comporterà certamente ulteriori e devastanti problemi futuri;
3) Proporre successivi adeguamenti da parte di Pro-gest per ritornare a produzione e soprattutto ad emissioni già bocciate dal verificatore del Tar, è una presa in giro!;
4) una riflessione che dovrebbe porsi la politica è che a questi incontri i Cittadini presenti sono sempre di più e che sempre di più sono contrari all’impianto di un inceneritore in città.
Cari politici, meditate..
il nodo cartiera

E se Pro-Gest
vincesse al Tar?
Costani sicura:
«Altro ricorso»
Posti esauriti per l’incontro informativo sulla Pro-Gest organizzato mercoledì sera a San Giorgio dall’associazione eQual, al quale hanno partecipato Paolo Rabitti, Gloria Costani e Marco Sivero (presidente del comitato Quartiere Rabin). «Se il Tar accoglierà i ricorsi – spiega Costani – dovrà essere effettuata nuovamente la Via (valutazione impatto ambientale) e sarà a cura dell’amministrazione provinciale. Ma non ci fidiamo più dei futuri controlli, le dirigenze incaricate sono politiche e come tali rispondono soltanto al potere politico ed economico. Nel caso in cui il Tar dovesse darci ragione, chiederemo che sia un ente terzo ad occuparsi delle nuove verifiche».Ma l’ipotesi che spaventa il fronte ambientalista è che il Tar possa esprimersi negativamente sui ricorsi presentati. In quel caso cosa succederebbe? «Andremo avanti – spiega la Costani – rivolgendoci al Consiglio di Stato». «Il Tar non può dare ragione a ProGest – tuona subito dopo Rabitti – il Politecnico di Milano, ente incaricato della verifica del rispetto delle condizioni ambientali dell’inceneritore, si è già espresso negativamente lo scorso aprile. L’Aia dunque (autorizzazione integrata ambientale) è incompleta e contro la legge, nonostante Pro-Gest continui ad affermare di aver seguito le indicazioni dell’ente verificatore». Per cercare di ovviare al problema, Pro-Gest ha proposto di dimezzare le emissioni, per poter ottenere le necessarie autorizzazioni per mettere in moto gli impianti, alla luce degli investimenti fatti. E poi, eventualmente, chiedere una nuova autorizzazione ad allargarsi.

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