Lettera su Gazzetta 08.06.16
LE PROPOSTE INDECENTI
SULLA NUOVA CARTIERA
Leggiamo sulla Gazzetta alcuni sindacalisti proporre soluzioni al problema dell’inquinamento posto in essere dalla riapertura della cartiera da parte di Pro-Gest; è interessante scoprire che finalmente anch’essi si rendano conto che tale nuovo impianto con turbogas e inceneritore non è a impatto zero per l’ambiente e per le migliaia di cittadini che vivono nei paraggi e nei comuni vicini. Tuttavia le proposte espresse nel succitato articolo lasciano alquanto sgomenti e appaiono quanto meno prive di logica: proporre, ad esempio, di lasciare bruciare per un triennio di tutto nell’inceneritore dando così tempo a Pro-Gest di trovare soluzioni che separino materiale plastico e quant’altro, con produzione di diossine facendo respirare il tutto ai cittadini appare davvero privo di buon senso, anche perché: 1) chi controllerebbe che ciò avvenga? 2) per quale recondito motivo un imprenditore che trova la maniera di bruciare gratis i rifiuti dei propri stabilimenti (che attualmente finiscono a Brescia con costi rilevanti) dovrebbe investire soldi per separarli evitando di bruciarli gratis? Proporre l’utilizzo del vapore in esubero per il teleriscaldamento considerando che: 1) il numero dei turbogas è stato ridotto a uno seppur di potenza lievemente inferiore e che non compare in nessun documento un surplus di produzione dello stesso che consenta di essere inserito in un contesto esterno allo stabilimento quale ad esempio il teleriscadamento, a meno che non si potenzi ulteriormente l’impianto; 2) non potrebbe coprire parte di Mantova e Porto Mantovano; 3) ricordiamo che sono già presenti due turbogas a Mantova che producono vapore per il teleriscaldamento, ma che sono ad oggi sotto utilizzati; 4) parlare di teleriscaldamento senza dire che i costi (elevati)di allacciamento alla rete stessa (dalla strada alla propria abitazione) sono a carico dei cittadini, dà l’idea di quanto si sparino grosse da un lato e con quanta leggerezza si tenti di affrontare tale importante argomento; proporre l’impianto alberi (10.000 nella proposta di qualche mese fa di Franzini) per far fronte all’assorbimento di anidride carbonica prodotta dalla cartiera, senza tenere conto che sono molti i fattori che influenzano il processo di assorbimento e sequestro di carbonio nelle molecole organiche: ipotizzando di parlare di una pianta in clima temperato situata in città possiamo pensare che l’albero stesso possa assorbire tra i 10 e i 20 kg CO2/anno, dentro un ciclo di accrescimento che mediamente raggiunge il suo massimo in un range temporale compreso tra i 20 ed i 40 anni. La città non è in ogni caso il contesto dove l’albero può massimizzare la sua fitness per diversi motivi, limitando così la sua capacità di assorbire CO2. Tornando alla proposta, se venissero piantati 10.000 alberi che saranno poco più che ramoscelli al loro impianto, prima di raggiungere la massima potenzialità di assorbimento di CO2 impiegheranno decenni, calcolando il massimo possibile ossia 20 kg/anno per albero, tale numero di alberi assorbirebbe 200 tonnellate all’anno… Ricordiamo che solo il traffico degli oltre 200 camion al giorno produce circa 400 tonnellate annue di CO2 e quindi, poiché la matematica non è un’opinione, risulta evidente che i 10.000 alberi al massimo del loro sviluppo non assorbirebbero nemmeno il 50% di quanto prodotto dal solo traffico pesante che accede alla cartiera in un anno. Quanto poi alla proposta della navigazione sui laghi per il trasporto merci, rende evidente che qualcuno si è reso conto – seppur di parte avversa – che il traffico su gomma è insostenibile dall’attuale rete stradale accedente alla cartiera, ma non tiene tuttavia conto delle prescrizioni in merito del Parco del Mincio. Infine, crediamo che imporre ai cittadini con arroganza la messa in opera di un impianto di incenerimento in una realtà come quella di Mantova, con una qualità dell’aria già compromessa attraverso documentazioni e proposte in molti casi contraddittorie e non soddisfacenti l’impatto ambientale, mentre di ben altro oggi avremmo bisogno per la nostra splendida città, sia davvero da irresponsabili ricordando ai promotori delle succitate proposte che gli uomini vanno giudicati dalle scelte, non tanto da quelle giuste, ma da come riescono ad uscire da quelle sbagliate.