Controllo del Vicinato
Gazzetta del 16.03.2016
Pienone alla serata di presentazione con i rappresentanti delle forze dell’ordine
I residenti: «Circondati da prostitute e balordi che occupano edifici abbandonati»
Via al controllo di vicinato
Anche Colle Aperto dice sì dopo Valletta Paiolo anche Colle Aperto aderisce al controllo del vicinato. Lunedì sera al Centro Aperto erano numerosissime le persone che hanno assistito alla presentazione del progetto, che mira a prevenire gli episodi legati alla microcriminalità, incentivando la coesione sociale e la sicurezza partecipata. «La gente ha fame di sicurezza -sottolinea Domenico Salerno del Centro Aperto che ha promosso l’incontro insieme al Comune e al comitato di quartiere Rabin-. E’ arrivato anche qui il vigile di quartiere, ma non basta, occorre mettere in campo qualcosa di più». Tra i problemi lamentati dai cittadini è emerso il timore di subire furti, scippi e rapine, ma anche l’esasperazione per la presenza di prostitute non soltanto sulla ex statale, ma anche nelle vie del quartiere. Presente l’assessore alla polizia locale Iacopo Rebecchi, il comandante della polizia locale, Paolo Perantoni, ha affermato che il fenomeno è all’attenzione di viale Fiume, ma che gli agenti possono solo sanzionare i clienti. «A Valletta Paiolo siamo riusciti a spostare il problema, ma non è così che si risolve – ha detto-. Il numero delle prostitute non è aumentato. E’ costante rispetto ad altre città. Abbiamo fatto 49 verbali a clienti colti in flagrante e nessuno li ha impugnati. Se la prostituzione fosse un reato ci sarebbero possibilità di azione differenti». Qualcuno in sala ha anche proposto come deterrente di pubblicare il nome dei clienti. Altri hanno anche chiesto di trasferire la residenza del sindaco o di qualche assessore a Colle Aperto «così troverete il modo di debellare questo problema». Il quartiere sconta anche la presenza di edifici abbandonati, la cui recinzione, a detta di alcuni, sarebbe stata divelta da tempo diventando meta di balordi. «Ci sono litigi tra bande legate alla prostituzione; gente che va e viene indisturbata dai capannoni abbandonati -si sono lamentati i cittadini-. La gente esce poco di sera proprio perchè ha paura». L’invito a segnalare qualsiasi situazione di pericolo è stato sollevato a più riprese dal cice questore aggiunto, Gianna Adami, così come dal comandante dei carabinieri Simone Martinelli e dal tenente Elisa Viterale della guardia di finanza. «I ladri hanno già cominciato a conoscerci -hanno ribadito i referenti delle forze dell’ordine-. Sanno a cosa vanno incontro se in quella zona ci sono persone che controllano il vicinato. Se tutta la provincia venisse messa in rete in questo modo, le informazioni correrebbero più velocemente e saremmo tutti più sicuri. La minaccia è diventata talmente multiforme che a volte se non ci date una mano voi è difficile arrivare a risultati effettivi». La prossima tappa del progetto riguarderà la creazione di una rete di persone che faranno parte del raggruppamento, il cui referente sarà Marco Sivero. Formeranno una catena che comunicherà via whatsapp, social network e non solo. Nel quartiere verranno inoltre posizionati dei cartelli che informeranno la presenza del controllo di vicinato. Graziella Scavazza