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Lettera dell’Ing. Paolo Rabitti su Gazzetta del 25.04 in risposta alle dichiarazioni dell’Ass. Murari su Pro-gest

Pro-Gest è tutto sballato

L’assessore Murari ha ragione: è vero che il Comune di Mantova ha presentato una relazione tecnica firmata dagli ingegneri Bassi e Maffezzoli, allegata al ricorso dell’avvocato Gianolio contro Provincia e Progest. Mi sono sbagliato affermando che l’unica relazione depositata per conto dei ricorrenti era la mia. È vero anche che il Comune di Mantova ha incaricato l’ingegner Bassi con delibera del 8 settembre in previsione del deposito del ricorso il 22. Però, di incaricare un tecnico, lo avevo chiesto già ai primi di gennaio a Palazzi e Murari perché la procedura che si sarebbe presto aperta con la Conferenza dei servizi per l’approvazione della “modifica non sostanziale” del complesso della cartiera era basata sulla una decisione “sbagliata”. Quella dell’architetto Leoni di escludere la Via e l’Aia, come Progest sosteneva in una relazione detta di revamping, in cui affermava che nè le emissioni dell’inceneritore nè quelle dell’intero impianto nè la produzione della cartiera sarebbero aumentate.Alla fine del 2015 il sindaco volle parlarmi per discutere sulla proposta di Zago: in quel momento tutti pensavamo che la cartiera non avrebbe aumentato gli impatti rispetto alla Burgo, però era una cosa da approfondire. Così l’11 gennaio Murari mi inviò con e mail del Comune sia la relazione di revamping di ottobre che la risposta di Leoni di novembre: poichè i tecnici di Zago erano abilitati, la Provincia accoglieva la sua proposta di non sottoporre l’impianto nè a Via nè ad Aia visto che la modifica non era sostanziale.Lessi la relazione e feci un salto sulla sedia: non c’era niente che quadrava. Lo stesso giorno inviai a Palazzi e Murari sulle e mail private una relazione in cui concludevo che: la proposta poteva configurarsi come una rilevante modifica impiantistica per il rilevante aumento sia della potenza termica dell’inceneritore che della quantità di inquinanti emessi; l’autorizzazione all’impianto non poteva prescindere dall’applicazione della normativa Ippc cioè dell’Aia; vi sono erano seri dubbi che l’Aia vigente, almeno per quanto riguardava l’inceneritore, potesse essere valida in quanto non aveva autorizzato come Ippc un impianto che invece era stato classificato come Ippc dallo stesso proponente. Dopo pochi giorni ne discutemmo, spiegai che nella procedura non c’era niente che stava in piedi e chiesi di bloccarla. La conferenza dei servizi sarebbe servita solamente per qualche prescrizione e la scelta di Leoni di non sottoporre l’impianto a Via ed Aia non sarebbe potuta essere più messa in discussione. Mi offersi di approfondire gratuitamente le questioni tecniche ma non ci fu niente da fare.Nemmeno la richiesta di nominare un tecnico per valutare le mie osservazioni trovò ascolto.Il sindaco disse che i suoi tecnici ce li aveva già e che la Conferenza dei servizi sarebbe andata avanti. Da allora non ci siamo più sentiti. Il 3 ottobre 2016, a commento della comparsa dell’avvocato Gianolio depositata al Tar, la Gazzettta titolò: «La Provincia aveva già deciso sulla cartiera»: così i Comuni tentano lo stopL’avvocato punta l’indice sulla Pec del 30 novembre 2015 con cui il dirigente escludeva la Via per il progetto della nuova proprietà Pro-Gest. Produzione aumentata e inceneritore triplicato: chiesta la sospensiva a tutela della salute.

Paolo Rabitti

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