Partenza della verifica del’Ingegnere del Politecnico di Milano incaricato dal TAR

Si mette in marcia la macchina della “verificazione” del progetto per l’ex cartiera Burgo: acquisita la documentazione processuale, l’ingegner Federico Viganò, ricercatore di ruolo del Politecnico, inizierà le operazioni il 9 marzo (a Milano). Passo indietro: a incaricare il rettore d’individuare nel perimetro del Politecnico un esperto in grado di sciogliere i nodi di natura tecnica era stato il Tar di Brescia, che ha riunito i tre ricorsi a cui era agganciata la richiesta di sospensiva e rimandato la discussione al 24 maggio 2017. Il procedimento è quello che ha portato alla voltura dell’Autorizzazione integrata ambientale dalla Burgo a Cartiere Villa Lagarina (Gruppo Pro-Gest), concessa lo scorso giugno dalla Provincia.Esperto di inceneritori e turbogas, Viganò dovrà verificare l’aderenza tra il progetto di revamping della cartiera, così come presentato dalla nuova proprietà, e le emissioni attese sulla base delle caratteristiche dell’impianto aggiornato. Quattro i nodi da sciogliere. Primo, Viganò dovrà verificare se le modifiche proposte siano «sostanziali ovvero migliorative» rispetto all’impianto autorizzato nel 2014. Secondo, Viganò è chiamato a «verificare se e in quali termini la capacità produttiva dell’impianto è aumentata rispetto a quella autorizzata nel 2014 e se ed eventualmente in che misura è stata aumentata la potenzialità termica dell’impianto». La verifica ulteriore ha per oggetto «l’eventuale ipotetico incremento di emissioni». Infine, l’ingegnere dovrà accertare se sussistono le condizioni di legge per il riesame dell’Aia. Vero è che, da verificatore, Viganò dovrà lavorare sugli atti e questo accelera le operazioni, però la tempistica dettata dal Tar – lavoro concluso entro 60 giorni dalla notifica dell’ordinanza – è già saltata. I tempi si dilateranno, ma, probabilmente, non al punto da richiedere un rinvio dell’udienza del 24 maggio.