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Cartiera: incarico del TAR al Politecnico di Milano

Il Tar di Brescia incarica il rettore di indicare un esperto dell’ateneo milanese
Due mesi e mezzo per esprimersi sulle modifiche all’impianto. Accorpati i ricorsi
Perizia del Politecnico
per la cartiera Pro-Gest
«Esponiamo tutti insieme una bandiera con la scritta “No inceneritore” ai nostri balconi o alle nostre finestre». Il tam tam corre su facebook, rimbalzando dalla bacheca di Noinceneritore a Mantova, dove si offrono anche indicazioni operative: «Puoi realizzarla in autonomia o prenotarla scrivendolo tra i commenti di questo post, scrivendo un messaggio facebook a questa pagina» oppure all’indirizzo email di un’attivista del gruppo. Per la consegna si rimanda a comunicazioni successive. «Un modo per dare visibilità alla nostra battaglia», argomentano i promotori. L’indice è puntato sull’inceneritore che Pro-Gest vorrebbe realizzare nella cartiera ex Burgo, ammodernando quello già esistente. Tra i vari post pubblicati, ce n’è uno che riporta le parole con cui l’Istituto superiore di Sanità ha bocciato il progetto di un inceneritore nella piana di Firenze: «Se la pressione degli inquinanti in una data area è troppo alta, allora anche un impianto di incenerimento che inquina poco può diventare insostenibile».di Monica Viviani In termini tecnici si chiama “verificazione”, nella sostanza si tratta di una perizia tecnica super-partes che i tribunali amministrativi possono disporre prima di emettere una sentenza. Questa la strada intrapresa dal Tar di Brescia per esprimersi sui ricorsi presentati da Parco del Mincio, Comuni di Mantova, Borgo Virgilio, Porto Mantovano e San Giorgio, Italia Nostra e associazioni ambientaliste contro il provvedimento dirigenziale con cui la Provincia ha detto sì alla voltura dell’autorizzazione integrata ambientale chiesta da cartiere Villa Lagarina (gruppo Pro-Gest) per far ripartire la ex Burgo. E’ quanto si legge nell’ordinanza istruttoria depositata mercoledì 21 dicembre con cui il Tribunale amministrativo regionale ha sancito l’accorpamento dei ricorsi in un’unica udienza e ha incaricato il rettore del Politecnico di Milano di individuare all’interno dell’ateneo il consulente più idoneo. La perizia sarà incentrata sulle modifiche all’impianto rispetto a quanto autorizzato nel 2014 e dovrà svolgersi “in contraddittorio tra le parti” ovvero coinvolgendo anche le parti in causa. In tutto 75 i giorni a disposizione per depositare i risultati dell’accertamento chiamato a far luce su diversi aspetti del progetto Pro-Gest. Nell’ordinanza viene chiesto innanzitutto di approfondire la tipologia delle modifiche apportate all’impianto, tenendo conto della tecnologia e dei materiali utilizzati dai nuovi proprietari, del prodotto finito, del materiale e della tecnologia di combustione, dell’impianto di incenerimento e di tutto quanto servirà al funzionamento della cartiera anche in relazione alla capacità termica e produttiva. Lo scopo è in sostanza quello di accertare se tali modifiche siano o meno migliorative rispetto alla fabbrica Burgo. Gli esperti del Politecnico dovranno poi stabilire se e in quali termini la capacità produttiva della nuova cartiera aumenterà rispetto a quella autorizzata alla precedente proprietà e se (e nel caso: in che misura) risulterà aumentata la potenzialità termica dell’impianto una volta che entreranno in funzione i previsti turbogas e nuovo termovalorizzatore. Al vaglio anche l’eventuale incremento di emissioni. In sintesi alla fine i tecnici dovranno dire se sussistono le condizioni per un nuovo riesame dell’autorizzazione integrata ambientale rinnovata nel 2014. La verificazione dovrà essere svolta e conclusa entro due mesi dalla notifica e ulteriori 15 giorni vengono concessi per il deposito al Tar di Brescia. Il conto alla rovescia è scattato il 21 dicembre e terminerà il prossimo 6 marzo.

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