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Nostro intervento ad incontro su riapertura Cartiera del 19.02.16

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Premesso che il nostro intervento e le nostre osservazioni (in collaborazione con i Civici di “Voi per Porto”di Porto Mantovano), NON SONO in antitesi con la riapertura della Cartiera, che per molti anni ha dato lavoro a generazioni di cittadini e contribuito alla prosperità dell’economia mantovana, siamo a sottolineare con fermezza in qualità di Cittadini della nostra bella Mantova (ancor prima di Residenti di un quartiere specifico) le nostre perplessità su ciò che ci accade attorno e che ,per certi versi, pare voler esserci imposto a prescindere.

 

La nostra analisi parte da alcuni articoli apparsi su quotidiani locali dai quali abbiamo estrapolato due frasi a nostro avviso emblematiche:

  • “..Il nostro sogno è vedere fumare i camini della Cartiera di Mantova entro il prossimo anno..” (Tribuna di Treviso – settembre 2015);
  • e, a seguire: “..non importa ciò che entra in Cartiera, ma ciò che esce..” (Gazzetta di Mantova – gennaio 2016)

Peter Ustinov diceva : “sfortunatamente l’equilibrio della natura decreta che una sovrabbondanza di sogni comporta un crescente potenziale di incubi”.

Se siete d’accordo, per non avere incubi risulta quantomeno indispensabile sapere non solo ciò che entra, ma come arriva e come esce.

 

Con un recente studio Legambiente ha monitorato le città italiane e, secondo il dossier ‘Mal ‘Aria‘, ben 32 capoluoghi hanno fatto registrare delle condizioni critiche d’inquinamento atmosferico, tra questi Mantova è risultata al 16° posto in Italia e una delle città più inquinate della Lombardia (al 4° posto dopo Milano).

Per entrare nello specifico, l’attuale autorizzazione (AIA) della ex-BURGO Spa è relativa ad un insediamento che produce carta e che recupera i rifiuti (fanghi da processi di disinchiostrazione nel riciclaggio della carta) prodotti dall’attività del medesimo insediamento, col fine del recupero energetico nel termovalorizzatore (inceneritore).

I fanghi della stessa tipologia, che sono già stati depositati nella discarica in sito, vengono a loro volta recuperati nel termovalorizzatore liberando spazio nella stessa.

Nella discarica dello stabilimento vengono quindi depositate solo le ceneri prodotte dal processo di termovalorizzazione.

La variante presentata dalla Pro-Gest spa, prevede un diverso ciclo di lavorazione per ottenere un prodotto di imballaggio in cartone e richiede di sostituire:

  1. una centrale di cogenerazione a metano, con due gruppi turbogas + caldaia a recupero e turbina, per la produzione di energia termica ed elettrica, al posto delle attuali caldaie;
  2. un nuovo termovalorizzatore ( scusate, possiamo chiamarlo con il suo vero nome?: INCENERITORE) al posto di quello già esistente; questi impianti produrrebbero entrambi energia.

La variante progettuale quindi, potrà comportare una diversa produzione di rifiuti che alimenteranno il nuovo inceneritore assieme a quelli del medesimo tipo, provenienti anche dagli altri impianti dello stesso gruppo Pro-Gest spa.

Risulta pertanto evidente che:

  1. l’impianto proposto ha delle componenti strutturali con caratteristiche diverse da quello attuale (ricordiamoci il DLgs n. 46 del 03/2014);
  2. i rifiuti, pur essendo cartacei, sono diversi da quelli precedentemente autorizzati e verranno bruciati in un nuovo inceneritore;
  3. i fanghi della discarica non verranno più recuperati nell’inceneritore e la discarica continuerà ad essere autorizzata per le ceneri prodotte dal processo di termovalorizzazione, aumentando quindi il volume dei rifiuti smaltiti presenti in sito;
  4. il rumore emesso dai nuovi impianti (turbogas ed inceneritore) deve essere oggetto di una nuova e attenta valutazione dell’impatto acustico;
  5. le nuove emissioni di polveri (in particolare di micropolveri) e di vapori dovranno essere oggetto di valutazione e verifica rispetto al precedente assetto impiantistico.

 

Per il nostro modesto parere, tutti questi elementi per il tipo di progetto proposto richiedono oggi una preventiva valutazione di impatto ambientale e di valutazione di incidenza sanitaria ed epidemiologica.

 

Rammentiamo che l’insediamento, oltre ad essere posto a confine con il Parco Regionale del Mincio e con l’area in fascia A di rischio idraulico del PAI, è situato in un’area oggetto di vincoli ambientali:

  • fascia di rispetto della Zona Protezione Speciale denominata “Valli del Mincio”;
  • fasce di rispetto del canale “Diversivo di Mincio” e del canale “Agnella e Fosso Arigoncina”;
  • fascia di rispetto del lago di Mantova;
  • beni paesaggistici d’insieme;

inoltre, è inserito in un contesto limitrofo ad aree residenziali: la casa più vicina dista dalla Cartiera 50 metri e oltre al gruppo di case in Via Poggio Reale, prospicienti la Strada Diversivo, a poco più di 150 metri sono presenti le abitazioni di Colle Aperto e di Cittadella (strada Spalti) nonché, a meno di un km, il Quartiere Rabin, l’area di Montata Carra e il Comune di Porto Mantovano; a ciò si aggiunge attività produttiva alimentare delle Latterie Virgilio, situate anch’esse a poche centinaia di metri dalla Cartiera.

 

  • Per quanto riguarda l’ambiente, l’insediamento esistente ed in particolare l’inceneritore, seppur datato e realizzato nel rispetto delle norme allora vigenti,       non ci risulta che sia stato sottoposto a nuova V.I.A. Riteniamo che la variante alla precedende AIA , richiesta dalla Pro-Gest, debba essere valutata da tutti gli Enti competenti, per i motivi sopra citati, come “sostanziale” e non come un semplice adeguamento dell’impianto esistente;
  • per quanto riguarda la sanità, di competenza della nuova Ats Val Padana, riteniamo che vadano perseguite dalle istituzioni tutte le soluzioni MIGLIORATIVE a minor impatto possibile nel rispetto della salute dei cittadini (ad esempio: collegamento a Enipower per elettricità e vapore, ecc.), già pesantemente minata dal continuo superamento del limite di tolleranza delle polveri sottili ricordando di nuovo che viviamo in una delle più inquinate aree del Bel Paese. Per tale motivo, riteniamo non debba essere autorizzata la combustione di rifiuti e scarti provenienti da altri Stabilimenti del Gruppo, come peraltro gia’ previsto nel rinnovo dell’ A.I.A. del 2014.
  • Un ulteriore aspetto da valutare attentamente riguarda la viabilità: le infrastrutture logistiche sono insufficienti, esiste un’unica strada che potrà essere percorsa dai molti mezzi pesanti che, provenienti dagli altri siti produttivi del Gruppo, dovranno quotidianamente accedere alla Cartiera per alimentare l’inceneritore con aumento ulteriore del traffico e conseguentemente dell’inquinamento veicolare. A tal proposito facciamo notare che in una prima documentazione presentata da Pro-gest, i camion previsti erano 77 (nella stessa ciò veniva presentato come una SOSTANZIALE RIDUZIONE del traffico di mezzi pesanti rispetto al passato, dove erano in realtà una cinquantina al giorno..), poi l’8 febbraio i numeri degli stessi diventano 151 e ulteriori voci parlano addirittura di 203 transiti giornalieri che, considerando la lavorazione a ciclo continuo (7gg/7gg) evidenziano un transito ogni 7 minuti..

 

E’ proprio vero che se torturi i numeri abbastanza a lungo, confesseranno qualsiasi cosa…

 

La domanda nasce spontanea…Come mai per l’insediamento di Esselunga, del quale si parla ormai da anni, è stata eseguita una verifica di impatto sul traffico (con oltretutto la disponibilità del Gruppo afferente a Caprotti di creare nuove infrastrutture stradali) mentre per la nuova Cartiera tutto tace (compreso anche il gruppo Pro-gest)?

Per un’area così circoscritta, con una sola via d’accesso che si chiude ad imbuto all’altezza del Mascara, servirebbero assolutamente nuove infrastrutture stradali sia in entrata che in uscita dal sito produttivo, che apportino uno scorrimento molto più veloce del traffico soprattutto nelle ore di punta. Sono presenti asili e scuole ad una distanza che va dai 600 metri a 1,4 km dalla Cartiera per non parlare poi delle condizioni della tangenziale nord in gestione alla Provincia che è in molte parti risulta dissestata, buia e lasciata all’incuria (piccolo particolare…su questo tratto di notte, quando va bene, su 140 lampade ne sono accese dalle 5 alle 23 – verifica effettuata dal 10 dicembre 2015 al 12 febbraio 2016).

 

Ci è viene spesso ricordato che le cause fondamentali dell’inquinamento atmosferico sono il traffico e il riscaldamento domestico; del primo abbiamo esaurientemente parlato nel precedente passaggio, del secondo, ossia del riscaldamento, vorremmo soffermarci affermando che:

  1. Le caldaie per uso domestico ed il Turbogas hanno una cosa in comune: bruciano entrambi metano, con la differenza che le prime possono essere regolate e/o spente e funzionano in un periodo dell’anno ben definito per il riscaldamento ossia quello invernale, mentre il secondo lavora e rimane acceso tutto l’anno senza possibilità di regolazioni o spegnimenti..;
  2. Quante caldaie ad uso domestico occorrono per avere il consumo e le emissioni di un turbogas?

Risulta quindi alquanto difficile sostenere che, l’industria oggetto di questo dibattito, non produrrà ulteriore traffico ed effetti tipici del riscaldamento domestico, ma lo aumenterà enormemente con l’aggiunta anche dell’attività dell’inceneritore, pardon, il termovalorizzatore, dove verranno bruciati non solo gli scarti della Cartiera ma anche quelli degli altri siti produttivi del Gruppo.

 

Un uomo va giudicato dalle scelte, non tanto da quelle giuste, ma da come è riuscito ad uscire da quelle sbagliate: quando si effettua una scelta, si cambia il futuro, inevitabilmente, per questo chiediamo alle nostre Istituzioni che venga tutelato il diritto alla salute dei Cittadini e l’ambiente in cui viviamo.

 

Ci interessa molto il futuro, è lì che noi e i nostri figli passeremo il resto della nostra vita!

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